Un piccolo assaggio del “mondo degli adulti” lo puoi avere anche a dieci anni: succede quando vieni a sapere che Santa Lucia in realtà sono sempre stati i tuoi genitori.
È quello che è accaduto poco tempo fa alla mia sorellina e la sua delusione insieme al suo pianto è ciò che mi ha spinto a trattare dell’argomento in questo articolo.
Mi ha colpito il fatto che l’aspetto consolatorio del “tanto i regali arrivano lo stesso” sia stato da lei messo in secondo piano rispetto alla delusione di essersi attaccata ad una figura che in realtà non esiste.
Per un bambino com’è questa figura? Senza dubbio magica, fiabesca, appartenente al dominio dell’irrazionale.
Mettetevi nei panni di una bambina di dieci anni che crede nell’esistenza di Santa Lucia, o meglio a cui hanno fatto credere, innamorare da che ne abbia memoria. Una magia che fino a quel momento dava per scontato. A causa di alcune chiacchiere fatte in classe, un po’ di dubbi si sono insinuati nella sua mente: occorre l’intervento di un adulto e chi altri può essere se non la mamma. Arriva da lei con la speranza che i suoi timori siano infondati e che la rassicuri dicendole che Santa Lucia esiste. Ma il tempo è giunto e la verità, tutta la verità in un colpo solo arriva.
Con la verità arriva anche la delusione. Fa parte anch’essa del gioco. Ecco che quindi questa “scoperta” della verità rappresenta un passaggio.
Solitamente capita infatti nel periodo della pre-adolescenza e fa un po’ da preambolo a quello che poi sarà il vero e proprio passaggio verso l’età più adulta. Ho parlato a inizio articolo di un assaggio del mondo degli adulti.
Com’è questo “boccone” da mandare giù? Abbastanza amaro. Si perché è un pezzo di un mondo che definisce la magia come una grossa bufala: una presa in giro. Un mondo in cui la razionalità vince su tutto.
Dopo aver messo in chiaro che la magia non esiste nell’incoerenza più totale ci viene chiesto di sentire la “magia” del Natale.
Perché sentire la magia adesso come adesso è un altro modo di dire che bisogna comprare.
Viene facile fare della retorica. Come viene facile accorgersi di alcune cose che non vanno o che comunque funzionano male. Quello che è più difficile, si sa, è cambiare e farlo veramente. Ho fatto tutto questo discorso con lo scopo di lasciare un messaggio, o meglio un augurio e non solo di buone feste. Lo faccio a me stesso, a mia sorella e a tutti voi.
Impegniamoci nel fare in modo di non portarci appresso quel “bambino deluso”.
Sostituiamolo invece con un bambino che ha ancora il coraggio di stupirsi, di meravigliarsi e di provare gioia senza motivo.
Non portiamolo con noi solo a Natale, ma cerchiamo di farlo sempre. Se ci permettiamo di vederla, siamo immersi ogni istante nella magia.
Però è come se avessimo gli occhi appannati, perché siamo talmente abituati a dare tutto per scontato e a credere così tanto nel razionale da nemmeno rendercene conto.
Detto questo mi sostituisco per un attimo a Santa Lucia e vi faccio questo dono. Una Santa Lucia in carrozzina con un “articolo” regalo per chiudere in bellezza il 2017. Bella idea no? Tanti auguri e ci ribecchiamo l’anno prossimo.
Mattia Mutti