LIFE IS NOW

Tempo fa girava in televisione uno spot pubblicitario della Vodafone, sicuramente alcuni di voi se ne ricorderanno, la frase recitata è il titolo di questo articolo: life is now.

La vita è adesso.

A volte alcune pubblicità nascondono messaggi molto importanti e veritieri. La natura con cui nascono e poi vengono sfruttati è colpire gli spettatori e richiamare alla mente i prodotti pubblicizzati. È indubbio che con me ci siano riusciti.
Nell’articolo precedente avevo scritto che sarei andato a vedere cosa c’era nella fredda notte. Ci sono stato e ci sono rimasto intrappolato.
Intrappolato tra un passato pieno di errori e un futuro nero e terribile. Non ero più PRESENTE. Non ero più nell’adesso. Esattamente lì dove c’è la vita.
Alla fine dei conti è molto semplice da capire. Non ero dove dovevo essere e lì non avrei potuto stare bene.
Riassumiamo il mese di maggio in 4 momenti salienti:

  1. Mattia i tuoi battiti sono a 180 e non scendono. Dobbiamo chiamare il pronto soccorso. La vita è adesso.
  2. Mattia il ritmo del tuo cuore è tornato normale. Tra un paio d’ore ti dimettiamo. La vita è adesso.
  3. Sono a casa e sono spaventato. Non vedo una via d’uscita da tutto questo. La vita è adesso.
  4. Sto scrivendo l’articolo di giugno. Sto bene e tutto scorre. La vita è adesso.

Certo che passato e futuro sono importanti. Certo che senza la memoria, i ricordi e un po’ di pianificazione nel futuro la vita sarebbe alquanto complicata. Ma volendo vedere cos’è che effettivamente esiste la risposta è una sola: esiste ora. Esiste l’adesso.

Il presente è presente. Il passato non c’è più e il futuro non c’è ancora. Semplice.

Per me è adesso che sto scrivendo queste parole e per voi sarà adesso quando le leggerete. È così normale, così abituale che non ci si fa nemmeno più caso. Eppure è una cosa immensa. Miliardi di vite diverse collegate a dei momenti. Anzi se vogliamo collegate ad un susseguirsi di momenti di cui si fa esperienza sempre nel qui e ora. A proposito di esperienze: a luglio mi sottoporrò a un “tagliando completo” della mia persona. Sarò ricoverato in un posto dove tirano a lucido i diversamente abili e li fanno diventare ancora più fighi di quello che già sono (molto difficile nel mio caso). Chissà cosa di buono ne uscirà! Sicuramente un resoconto della mia permanenza a Bologna. Stay tuned.

Mattia Mutti