Qualcuno ogni tanto te l’ha detto, ma non ci hai mai creduto veramente.
Le persone dicono tante cose e quella sembrava una di quelle frasi dette un po’ così, quasi con commiserazione. Hai sempre fatto tutto da solo, perché qualcuno che lo pensava veramente sicuramente c’era e magari lo pensa tutt’ora. Con i complimenti hai sempre avuto dei problemi. Probabilmente perché venivano sempre messi a confronto con l’idea che hai di te stesso. E diciamocelo: questa idea non è mai stata particolarmente buona. È inutile dirvi che una persona con disabilità a cui si aggiunge bassa autostima è in grossi guai. Se hai paura di sbagliare e di non essere abbastanza sei paralizzato. Per stare al sicuro rimani fermo, e hai pure ragione perché così facendo di certo non sbagli. Ma la controindicazione di tutto questo è che così facendo nemmeno impari. E se non impari la tua vita non cambia né tanto meno migliora.
È faticoso fare una scelta diversa da quella che la paura ti suggerisce. È allettante stare dove sei già stato, dove già conosci. Chi te lo fa fare di prendere una strada che non sai esattamente dove porta? Però se come me hai difficoltà ad apprezzarti esattamente per quello che sei fare qualcosa di nuovo può fare la differenza. Perché ad esempio quel Mattia che alla domanda di voler iniziare a scrivere qualcosa ha detto si, quando fino a quel momento aveva detto un’infinità di no è stato forte. Anche solo per il fatto di averci pensato dopo all’essere in grado o meno, o se effettivamente avesse qualcosa da dire oppure no. È stato forte anche quando ha deciso di togliere dal suo vocabolario la parola “sfigato”. Perché secondo la sua idea questo attributo non appartiene a nessuno, tanto meno a lui. È stato forte quando senza far baccano e senza lamentarsi più di tanto, ha messo la maschera della ventilazione notturna e l’ha portata fino al mattino.
Non posso darmi una pacca sulla spalla da solo, le mie braccia sono pigre e non si alzano, me ne do però una virtuale con queste parole. Bisogna farlo ogni tanto, vi assicuro che serve. Giusto per ricordarsi che non è l’opinione degli altri a definire chi siamo, ma è ciò che pensiamo di noi stessi a fare veramente la differenza.
Dedico questo articolo a tutte quelle persone che come me fin troppe volte, sono dei professori carogna nei confronti di loro stessi. Vivono come se ogni giorno dovessero testare sé stessi. Inutile dire che questi test non li passano quasi mai. D’altronde sono talmente difficili da sembrare di essere stati fatti apposta per essere falliti. E mi viene il dubbio che lo siano sul serio.
Quindi sapete adesso che vi dico?
È vero che sono speciale. E lo siete anche voi.
Per una volta al posto di elencare a voi stessi dove avete sbagliato, cercate dei momenti in cui siete stati forti. Vi assicuro che li troverete. Che siano una spinta a tirar fuori chi siete veramente altre innumerevoli volte. Alla fine dei conti ci sono situazioni che possono essere simili a delle altre, ma mai uguali.
Tutto ciò che nella vita affrontiamo è come se lo affrontassimo sempre e comunque per la prima volta; e come decidiamo di affrontarlo sarà sempre e comunque a modo nostro e nostro soltanto. La vita è troppo breve per avere paura di sentirsi finalmente fieri di sé stessi e di quello che siamo. E non serve nemmeno dirlo, basta esserne consapevoli. Da questo presupposto si può partire per andare incontro ad ogni cosa.
Mattia Mutti